Il 19 luglio 2025 scade, anche per l’Italia, il termine ultimo per l’Opting-Out (cioè per rigettare
gli Emendamenti o formulare riserve, che vanno però motivate). Per questi RSI non è richiesta
la ratifica parlamentare. L’opting-out oppure l’accettazione degli emendamenti è di competenza
del Ministro della Salute, di intesa con il Presidente del Consiglio.
Se un pubblico dibattito, anche in sede istituzionale, fosse stato aperto un anno fa, forse oggi ci
sarebbe abbastanza consenso sulla formulazione di ‘motivate riserve’ su parte degli
emendamenti, concentrando il rigetto su quelli più pericolosi. Ciò però non è avvenuto, e a una
settimana dalla scadenza l’unica possibilità praticabile ci sembra il rigetto degli Emendamenti,
come fatto da altri Paesi, per non compiere per inerzia altri passi decisivi verso l’abdicazione a
una democratica autonomia decisionale.
I Paesi che rigettano gli emendamenti non lasciano vuoti normativi, restando vigenti gli attuali
RSI. Né tanto meno significherebbe uscire dall’OMS, ma al contrario sarebbe un segnale forte di
insoddisfazione (anche nei confronti di scivolamenti censori nell’UE), cui far auspicabilmente
seguire l’apertura di un ampio dibattito sulle riforme richieste.